Non può esistere una società senza sogni
|E’ arrivata la primavera e speriamo che con se porti i cambiamenti che tutti aspettiamo per far uscire l’Italia e la Sardegna dal torpore decadente e depressivo che attanaglia coscienze, economia e politica.
Giorno dopo giorno la crisi stritola le nostre imprese ed cittadini vagano alla ricerca di un lavoro che non c’è, crisi, in Sardegna, aggravata dalle nostre condizioni di insularità e da troppi anni di scelte politiche inconcludenti fatte di sterile lottizzazione ed assoluta mancanza di visione prospettica.
Auspicare una nuova ‘primavera’ per l’Italia 10 anni fa sarebbe stato poeticamente di buon auspicio ma al giorno d’oggi, memori della cosiddetta ‘Primavera Araba‘ con il suo bagaglio di sofferenza e del cambiare tutto per non cambiare niente, auguriamoci una sana rinascita che riporti lavoro e quindi dignità ai cittadini.
Un vecchio detto dice che i soldi vanno a chi già li ha, e non potrebbe essere più vero, chi ha grossi capitali, ora, acquista a prezzo di saldi beni immobiliari. Chi vede, invece, le proprie vendite scendere, lotta e cerca di sopravvivere, ma spesso deve arrendersi e chiudere a causa di un bieco e spietato boia, che non guarda in faccia nessuno, un prodotto della peggiore politica, Equitalia, forte con i deboli inutile con i forti, uno stato che non aiuta i propri cittadini ma da buon aguzzino li spolpa e dissangua.
E’ necessario invertire la tendenza i sogni vanno difesi, i propri e quelli degli altri, non può esistere una società senza sogni perché senza sogni non si ha più neanche la speranza e senza speranza non c’è futuro.