Di morti, mareggiate, Poetto e cicloni
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Una giornata terribile con devastazione e morti rimasti su un campo di battaglia che ci vede perdenti e colpevoli.
Non possiamo e non dobbiamo vincere contro le forze della natura possiamo solo operare le scelte più corrette per prevenire la perdita di vite umane e la devastazione di ampie zone del territorio e questo non è stato fatto. L’uso e abuso del suolo, la cementificazione selvaggia, lo stupro del territorio con imbrigliamento di fiumi e corsi d’acqua in percorsi obbligati e innaturali sono rappresentazione della nostra arroganza e mancanza di rispetto verso l’ambiente. Manutenere l’assetto idrogeologico del territorio è una nostra responsabilità, disattesa, che torna ai clamori della cronaca ad ogni tragedia e prontamente accantonata con lo spegnersi dell’eco mediatico.
Dobbiamo dire basta al consumo indiscriminato del suolo e riprogrammare l’utilizzo delle cubature esistenti.
Dobbiamo promuovere politiche di zero consumo del suolo, lo dobbiamo a noi stessi, ai nostri figli ed alle vittime di questa tragedia, che siano le ultime!